CER Catalogo Europeo dei Rifiuti |
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Un rifiuto, periocoloso o non pericoloso, viene classificato mediante un codice EER all’interno del Elenco Europeo dei Rifiuti. Spesso si utilizza impropriamente l'acronimo CER al posto di EER, che invece rappresenta l'intero Catalogo Europeo dei Rifiuti. Il codice EER è composto da un numero di 6 cifre, raggruppate in 3 coppie di 2 cifre. All'interno del Catalogo Europeo dei Rifiuti, i rifiuti sono stato raggruppati in capitoli e sottocapitoli (o classi/sottoclassi). La prima coppia di cifre del codice EER indica il capitolo di appartenenza, la seconda coppia il sottocapitoli e l'ultima coppia identifica il rifiuto specifico.
Il codice EER/CER identifica univocamente ogni tipologia di rifiuto e viene utilizzato per classificare i rifiuti ai fini della loro gestione. Il codice EER/CER viene attribuito dal produttore del rifiuto sulla base del processo da dove deriva il rifiuto. La classificazione corretta del rifiuto, e quindi l'attribuzione del corretto codice EER/CER è importante poiché determina le responsabilità dei produttori e dei gestori dei rifiuti e le modalità di gestione e di smaltimento appropriate. Le analisi chimiche di laboratorio serviranno a confermare la corretta attribuzione del codice ed individuare eventuali Caratteristiche di pericolo (Classi HP)
Dal punto di vista grafico, le tre coppie di cifre vengono rappresentate separate da uno spazio (es. EER/CER 19 11 99). Altre notazioni grafiche alternative pur sempre valide, utilizzate frequentemente, sono con il punto come separatore (es. EER/CER 19.11.99) oppure senza separatore (es. EER/CER 191199). Qualsiasi altra notazione grafica è da considerare non valida (es. EER/CER 19/11/99, 19-11-99, 191.199 o 191/199). Nel caso di rifiuti pericolosi, al termine viene aggiunto il simbolo asterisco (*).
EER/CER 19 11 99 RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI
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SOTTOCAPITOLO |
CODICE |
Nello specifico, il rifiuto EER/CER 191199 è costituito da RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI. Questo rifiuto rientra nel sottocapitolo 11 RIFIUTI PRODOTTI DALLA RIGENERAZIONE DELL'OLIO che fa parte del capitolo 19 RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE. Questo rifiuto risulta essere NON PERICOLOSO, tuttavia è opportuno sottoporre il rifiuto ad una analisi di caratterizzazione al fine di escludere la presenza di sostanze pericolose e confermare la non pericolosità.
RIFIUTI NEL SOTTOCAPITOLO 19 11 00 RIFIUTI PRODOTTI DALLA RIGENERAZIONE DELL'OLIO
SOTTOCAPITOLI DEL CAPITOLO 19 00 00 RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE
Capitoli CER Catalogo Europeo dei Rifiuti 01 | RIFIUTI DERIVANTI DA PROSPEZIONE, ESTRAZIONE DA MINIERA O CAVA, NONCHÉ DAL TRATTAMENTO FISICO O CHIMICO DI MINERALI | 02 | RIFIUTI PRODOTTI DA AGRICOLTURA, ORTICOLTURA, ACQUACOLTURA, SELVICOLTURA, CACCIA E PESCA, TRATTAMENTO E PREPARAZIONE DI ALIMENTI | 03 | RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DEL LEGNO E DELLA PRODUZIONE DI PANNELLI, MOBILI, POLPA, CARTA E CARTONE | 04 | RIFIUTI DELLA LAVORAZIONE DI PELLI E PELLICCE, NONCHÉ DELL'INDUSTRIA TESSILE | 05 | RIFIUTI DELLA RAFFINAZIONE DEL PETROLIO, PURIFICAZIONE DEL GAS NATURALE E TRATTAMENTO PIROLITICO DEL CARBONE | 06 | RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI INORGANICI | 07 | RIFIUTI DEI PROCESSI CHIMICI ORGANICI | 08 | RIFIUTI DELLA PRODUZIONE, FORMULAZIONE, FORNITURA ED USO DI RIVESTIMENTI (PITTURE, VERNICI E SMALTI VETRATI), ADESIVI, SIGILLANTI E INCHIOSTRI PER STAMPA | 09 | RIFIUTI DELL'INDUSTRIA FOTOGRAFICA | 10 | RIFIUTI PRODOTTI DA PROCESSI TERMICI | 11 | RIFIUTI PRODOTTI DAL TRATTAMENTO CHIMICO SUPERFICIALE E DAL RIVESTIMENTO DI METALLI ED ALTRI MATERIALI; IDROMETALLURGIA NON FERROSA | 12 | RIFIUTI PRODOTTI DALLA LAVORAZIONE E DAL TRATTAMENTO FISICO E MECCANICO SUPERFICIALE DI METALLI E PLASTICA | 13 | OLI ESAURITI E RESIDUI DI COMBUSTIBILI LIQUIDI (TRANNE OLI COMMESTIBILI ED OLI DI CUI AI CAPITOLI 05, 12 E 19) | 14 | SOLVENTI ORGANICI, REFRIGERANTI E PROPELLENTI DI SCARTO (TRANNE 07 E 08) | 15 | RIFIUTI DI IMBALLAGGIO, ASSORBENTI, STRACCI, MATERIALI FILTRANTI E INDUMENTI PROTETTIVI (NON SPECIFICATI ALTRIMENTI) | 16 | RIFIUTI NON SPECIFICATI ALTRIMENTI NELL'ELENCO | 17 | RIFIUTI DELLE OPERAZIONI DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE (COMPRESO IL TERRENO PROVENIENTE DA SITI CONTAMINATI) | 18 | RIFIUTI PRODOTTI DAL SETTORE SANITARIO E VETERINARIO O DA ATTIVITÀ DI RICERCA COLLEGATE (TRANNE I RIFIUTI DI CUCINA E DI RISTORAZIONE NON DIRETTAMENTE PROVENIENTI DA TRATTAMENTO TERAPEUTICO) | 19 | RIFIUTI PRODOTTI DA IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEI RIFIUTI, IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE FUORI SITO, NONCHÉ DALLA POTABILIZZAZIONE DELL'ACQUA E DALLA SUA PREPARAZIONE PER USO INDUSTRIALE | 20 | RIFIUTI URBANI (RIFIUTI DOMESTICI E ASSIMILABILI PRODOTTI DA ATTIVITÀ COMMERCIALI E INDUSTRIALI NONCHÉ DALLE ISTITUZIONI) INCLUSI I RIFIUTI DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA |
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Tipologie di esami su rifiuto |
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Analisi di caratterizzazione
Le analisi chimiche di caratterizzazione sul tal quale servono per determinare la composizione chimica di un campione di rifiuto. Queste analisi sono utilizzate per identificare la presenza di eventuali sostanze pericolose o tossiche e per valutare i livelli di contaminazione. L'analisi di caratterizzazione è indispensabile per quei rifiuti cosiddetti a specchio, cioè quando esiste un codice EER/CER pericoloso e uno non pericoloso.
Test di cessione
L'analisi sull'eluato di un rifiuto (test di cessione) permette di valutare la stabilità e la pericolosità di un rifiuto durante la gestione e lo smaltimento. Questo test permette di determinare se un rifiuto è sicuro da gestire, se può essere riciclato o se deve essere smaltito in modo sicuro. Tale analisi prevede di mettere il rifiuto in immersione in un solvente (acqua), tipicamente per un tempo di 24 ore, e poi analizzare i composti chimici rilasciati nell'eluato risultante. E' utile per valutare il rischio ambientale associato al rifiuto, ricercando le sostanze chimiche che potrebbero andare contaminare le acque sotterranee e il suolo. Il test di cessione è richiesto in particolare per verificare l'ammissibilità del rifiuto in discarica. Ovviamente, non è possibile ottenere l'eluato di un rifiuto liquido, pertanto il test di cessione è applicabile solo a rifiuti solidi.
Conferma del codice EER CER
É necessario sottoporre ad analisi ogni rifiuto per confermare la corretta attribuzione del codice EER/CER assegnato al rifiuto dal produttore dello stesso e, nel caso di rifiuti non pericolosi, escludere la presenza di sostanze che potrebbero renderlo pericoloso. A seguito delle analisi, il laboratorio rilascerà un certificato contenente un giudizio riguardo al rifiuto oggetto di indagine, indicandone la eventuale pericolosità e il codice EER/CER confermato.
Attribuzione caratteristiche di pericolo
Nel certificato emesso dal laboratorio per i soli rifiuti pericolosi, sulla base dei risultati analitici ottenuti, verranno indicate le caratteristiche di pericolo, dette classi di pericolosità, indicate con una sigla HP1 a HP15. Queste sono estremamente importanti per la corretta gestione dei rifiuti pericolosi nelle operazioni di trasporto e smaltimento.
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