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Valutazione del rischio
I prodotti in cemento-amianto o fibrocemento (lastre ondulate, cassoni, canne fumarie), noti anche con il nome commerciale Eternit, possono essere pericolosi a causa della possibile liberazione di fibre di amianto normalmente legate alla malta cementizia. Questi manufatti sono conosciuti per la loro resistenza alla corrosione, alle alte temperature e all'usura, oltre che per la loro leggerezza. Per queste caratteristiche, il cemento-amianto è stato ampiamente utilizzato nell'edilizia dagli anni '50 fino all'inizio degli anni '90.
L'uso dell'amianto è stato vietato dalla legge in Italia dal 1992. Le esposizioni anche minime a polveri di amianto possono causare l'asbestosi, una malattia che può essere accompagnata da un particolare tipo di tumore, il mesotelioma pleurico. Gli amianti più cancerogeni sono gli anfiboli, e tra questi il più temuto è la crocidolite. Una fibra di amianto è 1300 volte più sottile di un capello umano. Non esiste una soglia di rischio al di sotto della quale la concentrazione di fibre di amianto nell'aria non sia pericolosa: teoricamente, l'inalazione anche di una sola fibra può causare il mesotelioma, tuttavia un'esposizione prolungata o ad elevate quantità aumenta esponenzialmente il rischio di contrarlo.
È importante sottolineare che i maggiori rischi di esposizione all'amianto si verificano durante la manipolazione dei prodotti, in caso di rotture, abrasioni o urti che possono danneggiare il legante. Le coperture in cemento-amianto o altri manufatti in buone condizioni possono rimanere al loro posto e, solo nel caso di manutenzioni o rimozioni, necessitano attenzioni particolari per la tutela dell’ambiente e dei lavoratori.
L'effettivo rischio associato alla presenza di amianto dipende dalla probabilità che questo rilasci fibre nell’ambiente (natura del materiale e stato di conservazione) e dalla probabilità che le fibre aerodisperse vengano inalate.
Gli strumenti fondamentali per la valutazione del rischio sono:;
• Valutazione rischio amianto Algoritmo AMLETO / Rev. 2019: ispezione visiva, secondo le indicazioni contenute nella Delibera della Regione Toscana del C.R. 14 febbraio 2017 n. 7, dello stato di conservazione dei materiali contenenti amianto, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre;
• Prova a strappo: valutazione del degrado superficiale effettuata come indicato nella norma UNI 10608:1997 e conseguentemente della possibilità di rilascio di fibre nell’ambiente;
• Monitoraggio ambientale: determinazione della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse mediante campionatori ambientali e conteggio delle fibre sul filtro.
Al termine del processo di valutazione, sarà possibile determinare quali misure di intervento adottare. Se i materiali sono integri e in buono stato di conservazione, sarà sufficiente effettuare un controllo periodico e mettere in atto una strategia di manutenzione per mantenere le loro buone condizioni nel tempo. Se, invece, i materiali dovessero risultare in cattivo stato di conservazione in seguito alla valutazione dei fattori di rischio, sarà necessario procedere con un intervento di bonifica.
Bonifica
Con il termine “bonifica”, non si deve intendere necessariamente la rimozione dei materiali, ma possono essere considerati ugualmente efficaci anche interventi di tipo conservativo, come l’incapsulamento o il confinamento dove il materiale contenente amianto rimane comunque sul posto, avendo però eliminato gli elementi che contribuiscono al suo degrado nel tempo.
Le possibili tecniche di intervento sono:
• Confinamento/Sovracopertura: prevede l’installazione di una barriera a tenuta, che separi i materiali contenenti amianto; può essere applicato quando il materiale è in ottimo stato e la struttura portante può sopportare una nuova copertura.
• Incapsulamento: si traduce nel trattamento dei materiali contenenti amianto con prodotti penetranti o ricoprenti che tendono a legare ed inglobare le fibre di amianto; può essere usato quando il materiale non presenta parti del tutto deteriorate.
• Rimozione: consistente nell’eliminazione e smaltimento dei materiali contenenti amianto; questa soluzione è resa necessaria per i manufatti in pessimo stato di conservazione.
L’intervento di bonifica più adeguato dovrà essere scelto solo in seguito ad una attenta valutazione del rischio e in relazione al miglior rapporto costi/benefici nel caso specifico. Sebbene l'incapsulamento e il confinamento abbiano costi inferiori rispetto alla rimozione, c'è da considerare alcuni aspetti negativi:
• Necessità di un programma di controllo e manutenzione.
• Una successiva rimozione avrà costi maggiori.
• Può essere necessario ripetere l’intervento nel tempo.
• Nel caso di coperture, rischio di sovraccarico del tetto.
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Monitoraggio ambientale e Stato di Conservazione |
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Quantificazione delle fibre di Amianto aerodisperse
• Monitoraggio ambientale: determinazione della concentrazione di fibre di amianto aero-disperse.
Indicato per luoghi di lavoro o abitazioni dove sono presenti elementi in Eternit (coperture, canne fumarie, cassoni, ecc.) od altri componenti architettonici a rischio amianto (es. pannelli isolanti, tubazioni, condotte termiche, ecc.).
Algoritmo AMLETO su coperture in Eternit
• Ispezione visiva - valutazione dello stato di conservazione dei materiali contenenti amianto, al fine di stimare il pericolo di un rilascio di fibre, secondo Algoritmo AMLETO - Deliberazione G.R. Toscana n.7 del 14/02/2017 - BURT n.9 parte II del 01/03/2017;
Alcuni dei parametri rilevati, al fine della valutazione, sono:
• determinazione dei componenti del materiale con l'individuare della tipologia di fibre di amianto (crisotilo, crocidolite, amosite, antofillite, actinolite o tremolite);
• vetustà;
• friabilità del materiale;
• condizioni di conservazione (evidenza di crepe, rotture, sfaldamenti);
• integrità (corrosione con affioramento delle fibre di amianto);
• sviluppo di muffe e/o licheni sulla superficie;
• accumulo di materiale pulverulento nella gronda o in corrispondenza dei discendenti;
• presenza di materiale pulverulento aggregato nei punti di gocciolamento;
• vicinanza di edifici abitati;
• valutazione di trattamenti protettivi della superficie (verniciatura, incapsulamento, ecc.).
Accreditamento dal Ministero della Sanità
I laboratori abilitati alla valutazione del rischio amianto, alla determinazione di fibre di amianto aerodisperse e della quantità di amianto in campioni di Eternit, devono possedere una Autorizzazione del Ministero della Sanità.
Il laboratorio di analisi C.B.A. Chimica Biologia Ambiente è accreditato dal Ministero della Salute secondo il D.M. 07/07/97.
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