Caratteristiche di pericolo dei rifiuti |
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A partire dal 1° giugno 2015, il Regolamento UE 1357/2014 ha rivoluzionato la classificazione dei rifiuti pericolosi. Il nuovo sistema, basato sulle sigle HP (Hazard Property), consente di identificare in modo più preciso le proprietà pericolose di ciascun rifiuto (da HP1: esplosivo, a HP15: altre proprietà). Questa classificazione dettagliata è essenziale per garantire una gestione sicura e conforme alla normativa dei rifiuti, permettendo di adottare le misure di prevenzione e controllo più appropriate.
- HP 1 Esplosivo
- HP 2 Comburente
- HP 3 Infiammabile
- HP 4 Irritante: irritazione cutanea e lesioni oculari
- HP 5 Tossicità per organi bersaglio (STOT) o in caso di respirazione
- HP 6 Tossicità acuta
- HP 7 Cancerogeno
- HP 8 Corrosivo
- HP 9 Infettivo
- HP 10 Tossico per la riproduzione
- HP 11 Mutageno
- HP 12 Liberazione di gas a tossicità acuta
- HP 13 Sensibilizzante
- HP 14 Ecotossico
- HP 15 Può manifestare successivamente una caratteristica di pericolo
L'Allegato I della parte IV include l'Allegato III della direttiva 2008/98/UE, come modificato dal regolamento (UE) n.1357/2014 del 18.12.2014. Esso prevede le caratteristiche di pericolo per i rifiuti pericolosi. L'assegnazione della caratteristica di pericolo HP 14 “Ecotossico” avviene secondo i criteri stabiliti dal REGOLAMENTO (UE) 2017/997 del Consiglio del 8 giugno 2017.
Classi di pericolosità in dettaglio
- HP 1 “Esplosivo”: rifiuto che può, per reazione chimica, sviluppare gas a una temperatura, una pressione e una velocità tali da causare danni nell'area circostante. Sono inclusi i rifiuti pirotecnici, i rifiuti di perossidi organici esplosivi e i rifiuti autoreattivi esplosivi.
- HP 2 “Comburente”: rifiuto capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire la combustione di altre materie.
- HP 3: “Infiammabile”:
- rifiuto liquido infiammabile: rifiuto liquido il cui punto di infiammabilità è inferiore a 60 °C oppure rifiuto di gasolio, carburanti diesel e oli da riscaldamento leggeri il cui punto di infiammabilità è superiore a 55 °C e inferiore o pari a 75 °C;
- rifiuto solido e liquido piroforico infiammabile: rifiuto solido o liquido che, anche in piccole quantità, può infiammarsi in meno di cinque minuti quando entra in contatto con l'aria;
- rifiuto solido infiammabile: rifiuto solido facilmente infiammabile o che può provocare o favorire un incendio per sfregamento;
- rifiuto gassoso infiammabile: rifiuto gassoso che si infiamma a contatto con l'aria a 20 °C e a pressione normale di 101,3 kPa;
- rifiuto idroreattivo: rifiuto che, a contatto con l'acqua, sviluppa gas infiammabili in quantità pericolose;
- altri rifiuti infiammabili: aerosol infiammabili, rifiuti autoriscaldanti infiammabili, perossidi organici infiammabili e rifiuti autoreattivi infiammabili.
- HP 4 “Irritante — Irritazione cutanea e lesioni oculari”: rifiuto la cui applicazione può provocare irritazione cutanea o lesioni oculari.
- HP 5 “Tossicità specifica per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspirazione”: rifiuto che può causare tossicità specifica per organi bersaglio con un'esposizione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all'aspirazione.
- HP 6 “Tossicità acuta”: rifiuto che può provocare effetti tossici acuti in seguito alla somministrazione per via orale o cutanea, o in seguito all'esposizione per inalazione.
- HP 7 “Cancerogeno”: rifiuto che causa il cancro o ne aumenta l'incidenza.
- HP 8 “Corrosivo”: rifiuto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea.
- HP 9 “Infettivo”: rifiuto contenente microrganismi vitali o loro tossine che sono cause note, o a ragion veduta ritenuti tali, di malattie nell'uomo o in altri organismi viventi.
- HP 10 “Tossico per la riproduzione”: rifiuto che ha effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità degli uomini e delle donne adulti, nonché sullo sviluppo della progenie.
- HP 11 “Mutageno”: rifiuto che può causare una mutazione, ossia una variazione permanente della quantità o della struttura del materiale genetico di una cellula.
- HP 12 “Liberazione di gas a tossicità acuta”: rifiuto che libera gas a tossicità acuta (Acute Tox. 1, 2 o 3) a contatto con l'acqua o con un acido.
- HP 13 “Sensibilizzante”: rifiuto che contiene una o più sostanze note per essere all'origine di effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori.
- HP 14 “Ecotossico”: rifiuto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali.
- HP 15 “Rifiuto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente”.
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Tipologie di esami su rifiuto |
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Analisi di caratterizzazione
Le analisi chimiche di caratterizzazione sul tal quale servono per determinare la composizione chimica di un campione di rifiuto. Queste analisi sono utilizzate per identificare la presenza di eventuali sostanze pericolose o tossiche e per valutare i livelli di contaminazione. L'analisi di caratterizzazione è indispensabile per quei rifiuti cosiddetti a specchio, cioè quando esiste un codice EER/CER pericoloso e uno non pericoloso.
Test di cessione
L'analisi sull'eluato di un rifiuto (test di cessione) permette di valutare la stabilità e la pericolosità di un rifiuto durante la gestione e lo smaltimento. Questo test permette di determinare se un rifiuto è sicuro da gestire, se può essere riciclato o se deve essere smaltito in modo sicuro. Tale analisi prevede di mettere il rifiuto in immersione in un solvente (acqua), tipicamente per un tempo di 24 ore, e poi analizzare i composti chimici rilasciati nell'eluato risultante. E' utile per valutare il rischio ambientale associato al rifiuto, ricercando le sostanze chimiche che potrebbero andare contaminare le acque sotterranee e il suolo. Il test di cessione è richiesto in particolare per verificare l'ammissibilità del rifiuto in discarica. Ovviamente, non è possibile ottenere l'eluato di un rifiuto liquido, pertanto il test di cessione è applicabile solo a rifiuti solidi.
Conferma del codice EER CER
É necessario sottoporre ad analisi ogni rifiuto per confermare la corretta attribuzione del codice EER/CER assegnato al rifiuto dal produttore dello stesso e, nel caso di rifiuti non pericolosi, escludere la presenza di sostanze che potrebbero renderlo pericoloso. A seguito delle analisi, il laboratorio rilascerà un certificato contenente un giudizio riguardo al rifiuto oggetto di indagine, indicandone la eventuale pericolosità e il codice EER/CER confermato.
Attribuzione caratteristiche di pericolo
Nel certificato emesso dal laboratorio per i soli rifiuti pericolosi, sulla base dei risultati analitici ottenuti, verranno indicate le caratteristiche di pericolo, dette classi di pericolosità, indicate con una sigla HP1 a HP15. Queste sono estremamente importanti per la corretta gestione dei rifiuti pericolosi nelle operazioni di trasporto e smaltimento.
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